Accade in Parlament/ Sbarbati è intervenuta sul futuro del settore balneare Obblighi Ue e spiagge Intervento della senatrice Luciana Sbarbati Il settore balneare è uno dei comparti principali dell’economia turistica italiana; tuttavia, i gestori degli stabilimenti perseguono anche interessi pubblici, come la sicurezza a mare, la pubblica incolumità, la salvaguardia del profilo costiero e paesaggistico e la tutela dell’ambiente. La normativa italiana in materia non è chiara e l’avvio di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea per il mancato adeguamento dell’ordinamento interno alla direttiva Bolkenstein ha gettato gli operatori nell’incertezza, scoraggiando gli investimenti. La mozione n. 409, che è stata sottoscritta anche dai senatori di Alleanza per l’Italia e Futuro e Libertà, chiede che si negozi con l’Unione europea la possibilità di derogare alla direttiva servizi per quanto attiene alle concessioni demaniali nel settore turistico e predisporre una legge-quadro di riferimento, che contemperi il rispetto della normativa comunitaria con le esigenze degli operatori e degli utenti. (…) Crediamo che il settore balneare, che è costituito da circa 30.000 piccole e medie imprese, che occupano circa 300.000 lavoratori diretti e un milione di lavoratori dell’indotto, sia uno dei comparti trainanti della nostra industria nazionale. (…) Nel tempo abbiamo avuto una serie di leggi che si sono incrostate l’una sull’altra senza fare definitivamente chiarezza, fino alla direttiva europea Bolkestein, che pretende che anche l’Italia si uniformi ad essa cancellando d’un colpo quei fondamenti che si chiamano diritto di "preferenza" e diritto di "insistenza", vale a dire quei fondamenti della nostra giurisdizione di settore in base ai quali, una volta data la concessione con criteri per i quali si prevede una preferenza, c’è poi il diritto di insistenza. Quindi la concessione non è vita natural durante ma quasi, consentendo agli operatori di fare degli investimenti produttivi e di qualità in questi stabilimenti che offrono servizi di alta specializzazione di comfort e tutela, che fanno della nostre spiagge e del nostro settore turistico uno dei settori trainanti della nostra economia. Il fatto che l’Europa ci metta in mora, perché non abbiamo convenuto ai principi della direttiva Bolkestein, e con due appositi provvedimenti ci chieda di ottemperare alle norme che in tutta Europa vengono rispettate, impone al Governo italiano una seria riflessione sulla situazione che di fatto si sta determinando. (…) Abbiamo quindi il dovere di intervenire dando certezza per gli investimenti agli stessi operatori, ma soprattutto dando una cornice giuridica che sia nello stesso tempo rispettosa della normativa europea e che guardi a questo settore in modo particolare, eliminando gli orpelli del passato e prefigurando un’industria moderna, capace di rispondere oggi alle esigenze del settore turistico nella specificità del settore balneare. (…) |